giovedì 18 ottobre 2012

MOXIBUSTIONE PER IL RIVOLGIMENTO DEL FETO PODALICO


La moxa o moxibustione è un trattamento della medicina orientale che può essere utilizzato senza controindicazioni per scaldare il punto V67 (ovvero il punto 67 situato sul meridiano della vescica) per stimolare il feto a posizionarsi correttamente nell'utero materno in vista della nascita.

Il punto V67 si trova all’angolo esterno del quinto dito del piede e l'applicazione del calore mediante moxibustione può essere eseguita facilmente anche dal proprio partner a casa, dopo aver appreso la tecnica da persona qualificata.




Questo trattamento ha successo nel 70-90% dei casi e la maggior efficacia si riscontra fra la 32^ e la 37^ settimana di gravidanza, anche se alcuni medici lo consigliano anche nelle ultime tre settimane e addirittura fino al travaglio, poiché le dimensioni del feto non sembrano influenzare il rivolgimento spontaneo.




Il riscaldamento del punto V67 si esegue accendendo un sigaro di artemisia e applicando il calore non direttamente sulla cute ma alla distanza di un “tzun”o”cun”, che corrisponde all'incirca ad una falange e va eseguita per almeno quindici giorni e sospesa nel momento in cui si verifica il capovolgimento; in caso non avvenga va eseguita per altri 15 giorni poi sospesa.

La posizione da assumere per una migliore riuscita del trattamento è supina, con un cuscino sotto la testa e due o tre sotto le anche e fino alle ginocchia e l'utero deve essere libero da costrizioni (elastico dei pantaloni, delle mutande, dei collant).
L’applicazione del calore sul punto andrebbe fatta con un movimento della mano “a beccata di passero”: non appena la mamma avverte il calore bisogna allontanare leggermente il sigaro  e poi riavvicinarlo, oppure compiere dei leggerissimi circoli.
Il numero dei trattamenti è di uno al giorno con una stimolazione di un quarto d’ora per piede; e dopo il trattamento sarebbe opportuno tenere i piedi caldi.
"Viene anche consigliato (Manuela Emili, Dottore Osteopata) di camminare un po’, non bere bevande fredde fino al giorno successivo, non mangiare yogurt, non bere birra, vino e caffè, non fare lavori pesanti o esercizi ginnici eccessivi ed evitare se possibile i “sonnellini” diurni."


In aggiunta al trattamento con la moxa, può essere utile assumere una posizione in cui la polarità uterina risulti invertita: testa in basso e sedere in alto. 
Ci si può sistemare supine con diversi cuscini sotto il sedere e massaggiarsi la pancia in senso orario o antiorario, ma comunque sempre nello stesso verso, perché il bambino tenderà a girarsi nella direzione in cui è praticato il massaggio.
Qualora questa posizione risultasse scomoda e desse problemi a respirare, ci si può posizionare sulle ginocchia col sedere in alto e la testa in basso per una decina di minuti tutti i giorni.

Un altro trattamento molto utile per aiutare il bambino a posizionarsi correttamente è il massaggio col rebozo , uno scialle messicano, di cui parla in maniera approfondita la collega Violeta Benini.

Emanuela Rocca




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