lunedì 29 giugno 2015

Il parto è un concerto: vietato disturbare il Direttore!

Il parto è un concerto suonato da un'orchestra costituita da un coordinato mix di ormoni il cui direttore è il nostro cervello emotivo.


E come in qualsiasi concerto che si rispetti, se ne disturbi il direttore l'orchestra confusa comincia a sbagliare delle note, va fuori tempo e la sinfonia dapprima si fa incerta, poi rallenta e infine si ferma.

Il cervello emotivo, chiamato Sistema Limbico, è quella parte del nostro cervello più arcaica, la più "vecchia", sede dell'istintualità. E' responsabile della secrezione degli ormoni che intervengono in tutto il processo della Nascita, dalla gravidanza fino all'accudimento, con un ruolo centrale durante il travaglio, il parto e l'immediato dopo parto: Ossitocina, Beta-Endorfine, Catecolamine e Prolattina.

E' essenziale che durante questo delicato processo, esso prevalga sulla Neocorteccia, la parte "più nuova" del cervello, sede del pensiero razionale e del controllo.

Finchè mantengo il controllo, finchè la Neocorteccia prevale, il Sistema Limbico fatica a lavorare e la produzione di questi ormoni è debole, poco efficace, come gli effetti sulle forze del travaglio.

Ma come si fa a lasciar affiorare il cervello emotivo? Come lasciar da parte il cervello nuovo?
Non esiste un comodo pulsante da disattivare al bisogno, ma tanti fattori da tenere in considerazione, anzitutto ciò che disse Michel Odent: "Partorire è come fare l'amore" (gli ormoni in gioco infatti sono esattamente gli stessi, sempre secreti dal cervello emotivo, guarda un po'!): fareste mai l'amore mentre qualcuno vi osserva, contando il tempo al fine di rientrare entro determinati parametri, magari dicendovi cosa fare per fare meglio, senza troppa discrezione, magari parlandovi, chiedendovi informazioni...in una fredda e sterile stanza di un ospedale?
Ecco, per il parto vale esattamente la stessa cosa, visti i medesimi ormoni in gioco!

Vediamo quali sono gli orchestrali!

OSSITOCINA
ORMONE DELL'AMORE
INTERVIENE NELL'ATTO SESSUALE, NELL'ORGASMO, NEL PARTO E NELL'ALLATTAMENTO

L'ossitocina è un ormone prodotto nell'ipotalamo, immagazzinato nell'ipofisi posteriore e infine rilasciato nel sangue materno ad impulsi inizialmente ogni 3-5 minuti ad inizio travaglio e progressivamente ad impulsi più frequenti mano a mano che ci si avvicina al parto.
Anche il feto stesso, la placenta e le membrane sembrano intervenire nella produzione di ossitocina.
La placenta, inoltre, produce l'enzima ossitocinasi che metabolizza l'ormone e permette che l'utero ne venga esposto periodicamente e non a flusso continuo.
E' l'ormone uterotonico (ovvero che provoca le contrazioni dell'utero) più potente, avvia e mantiene le contrazioni, coadiuva le spinte espulsive, facilita l'espulsione del feto e nel dopo parto previene l'eccessiva perdita di sangue dall'utero, ne favorisce il ritorno alle condizioni pregravidiche, promuove l'avvio dell'allattamento e il bonding.

BETA-ENDORFINE
ORMONI DEL PIACERE
SECRETE IN CONDIZIONI DI TENSIONE E DOLORE DURANTE L'ATTO SESSUALE, IL PARTO E L'ALLATTAMENTO

Le Beta-Endorfine sono oppiacei naturali (con proprietà simili a Demerol, morfina o fentanile), che possono produrre assuefazione.
Vengono prodotte dall'ipofisi in condizione di dolore o tensione, ma anche dal feto, dalle membrane e dalla placenta, aumentando la tolleranza al dolore durante il parto e producendo piacere e gratificazione.
Promuovono quello "stato alterato di coscienza" tipico del travaglio quando la Donna non viene disturbata e il suo cervello arcaico prevale sulla neocorteccia.
Favoriscono il bonding dopo il parto e il rilascio di prolattina necessario all'avvio fisiologico dell'allattamento e alla preparazione del seno.
Nel feto in travaglio favoriscono il benessere e contrastano il dolore e ne promuovono la maturazione polmonare utile al primo adattamento alla vita extra-uterina e alla respirazione polmonare.

CATECOLAMINE (ADRENALINA e NORADRENALINA)
ORMONI DELLA FUGA, DELLA TRASCENDENZA E DELL'ECCITAZIONE
SECRETE COME REAZIONE ALLO STRESS, ALLA PAURA, ALLA FAME, AL FREDDO E ALL'ECCITAZIONE

In travaglio vengono secrete a livelli crescenti mano a mano che esso progredisce, ma sempre a picchi corrispondenti all'apice delle contrazioni in risposta al dolore. Questi picchi promuovono il rilascio, sempre a picco, degli altri ormoni: ossitocina, beta-endorfine e precursori delle prostaglandine, in un processo circolare che autoalimenta il travaglio stesso, preparando di volta in volta la contrazione successiva ma sempre facendo in modo che la Donna riesca a gestire il dolore.
Promuovono l'adattamento respiratorio e metabolico del feto alla nascita, ne favoriscono la termoregolazione e il tono muscolare, poichè attraverso la placenta giungono ad esso.
A fine travaglio contribuiscono al riflesso di eiezione del feto.
Vengono invece secrete massivamente e  non più a picchi in risposta a situazioni percepite stressanti: pericolo, ansia, tensione, paura, freddo, fame, ambiente sfavorevole. Tale produzione inibisce la risposta secretoria degli altri ormoni e il travaglio rallenta o si blocca perchè le contrazioni divengono brevi e inefficaci, il dolore aumenta.
E' la "reazione di fuga": il corpo blocca il processo del travaglio e mette in grado la madre di (s)fuggire alla situazione percepita come pericolosa per se e il nascituro. Il sangue materno viene richiamato agli organi nobili materni per permetterle la fuga, il feto potrebbe invece andare incontro alla diminuzione dell'ossigeno a disposizione.

PROLATTINA
ORMONE DELLE CURE MATERNE, O DEL NIDO

La Prolattina viene prodotta dall'ipofisi già in gravidanza, per preparare il seno all'allattamento, ma il progesterone ne inibisce l'effetto lattogeno fino all'espulsione della placenta quando i livelli, che erano aumentati progressivamente col progredire della gravidanza, scesi in travaglio fino ad un picco minimo a dilatazione completa, risalgono fino ad un picco massimo a 2-3 h dal parto per favorire l'avvio dell'allattamento e aumentare il bonding.
I livelli di prolattina scendono nuovamente fino a toccare un picco minimo tra le 9 e le 24 h dal parto, motivo per cui è importante avviare fin dai primi momenti,  e poi mantenere, il contatto continuo tra madre e neonato e l'allattamento a richiesta: esso manterrà alti i livelli di ormone e la sua funzione lattogena, ma anche l'effetto sulla fame materna (aumenta l'appetito), sullo stress (si abbassa) e sulla fertilità (che viene soppressa).


NON DISTURBATE IL DIRETTORE D'ORCHESTRA!

Abbiamo detto sopra che a dirigere cotanta orchestra c'è il Cervello Emotivo: vietato disturbarlo se vogliamo assicurare alla futura Madre il parto e la nascita che merita!

Vi riporto al paragrafo inerente le catecolamine e il loro effetto in risposta a paura, ansia, tensione, sensazione di pericolo, ma anche vergogna, senso di imbarazzo...ogni qual volta la Donna percepisce (più che altro a livello inconscio, ovviamente, grazie al signor Direttore) una situazione potenzialmente "dannosa" o anche solo non ideale per se e per il proprio bambino, ecco che il travaglio rallenta o addirittura si blocca: le contrazioni infatti divengono irregolari, più brevi, spastiche, poco efficaci, non sortiscono più l'effetto desiderato di maturazione e dilatazione del collo uterino...in gergo ostetrico si parla di distocia.

Quali situazioni possono sortire tale effetto-fuga?
  • Un ambiente non familiare 
  • Troppe persone, soprattutto estranee, intorno
  • Sentirsi osservate/giudicate
  • Eccessive visite vaginali, specialmente se non giustificate
  • L'uso di farmaci
  • Manovre o interventi medici, specialmente se non giustificati o non compresi
  • L'uso continuo del monitoraggio cardiotocografico
  • Sensazione di cronometro che scorre (verso un intervento farmacologico, verso l'intervento ostetrico)
  • L'impossibilità di muoversi liberamente e assumere le posizioni che si desiderano
  • Rumori, voci, grida
  • Luci forti
  • Mancanza di intimità e privacy
  • Senso di imbarazzo e vergogna
  • Senso di impotenza, non ascolto delle esigenze o delle richieste o del birth-plan
  • Senso di inadeguatezza
  • Non comprensione di ciò che viene detto dal personale
  • Il personale che bisbiglia tra se o parla d'altro a voce alta
  • Senso di pericolo
  • Il cambio del turno e l'interruzione della continuità assistenziale
  • Mancanza di fiducia (reciproca) col personale che assiste
  • Non conoscenza del personale e del luogo
  • Recarsi in ospedale troppo presto ed essere rimandate a casa

Molto significativo il prossimo video, il trailer di un documentario dal titolo "La prestazione-Sex like birth", che in Casa Maternità Le Maree a Genova siamo solite mostrare alle coppie al corso di accompagnamento alla nascita!


E allora care future Mamme, lasciate da parte i retaggi culturali e i messaggi terroristici di chi non conosce le evidenze scientifiche e dipinge l'ospedale come unico luogo sicuro per partorire.
Siate completamente e totalmente libere di scegliere COME DOVE e CON CHI partorire: IL PARTO E' VOSTRO!!
E affinchè la vostra sia una scelta completamente libera, informatevi (dalle fonti scientifiche), riflettete, ponete tutte le varianti sui piatti della bilancia e quindi scegliete sulla base del vostro personale ed individuale sentire e sul vostro personalissimo ed indiscusso vissuto e non abbiate a quel punto timore della scelta, poichè sarà di certo quella giusta per voi!

Emanuela Rocca

lunedì 22 giugno 2015

PARTO....SICURA! Ovvero sulla sicurezza del parto in casa.

Come spiegare a chi sostiene che il parto in casa è pericoloso, che la maggior parte degli interventi medici attuati in ospedale durante un parto sono proprio la conseguenza stessa di altri interventi medici non necessari e perpetrati ugualmente per il semplice voler avere il controllo su un evento che meno lo si controlla e meno lo si forza e meglio andrà?

Come spiegare, quindi, che la sicurezza del parto non è strettamente e necessariamente collegata all'ospedale,o alla presenza del medico di guardia o alla possibilità di usare farmaci o intervenire con manovre, ma anzi che spesso sono proprio tali disponibilità (di medici, di farmaci, di macchinari...) a renderne l'uso stesso più frequente anche se non necessario?


Non sarà, piuttosto, che il parto è sicuro nella misura in cui lo si lascia stare?

Sapete che mamma gatta se disturbata in travaglio non partorisce più?

Una delle obiezioni più frequenti quando si chiacchiera di parto in casa è proprio la questione sicurezza, socialmente riconosciuta dalla quasi unanimità nella sala parto del reparto di ostetricia e nell'adiacente sala operatoria pronta ad ogni evenienza. 


Ma perchè, in ospedale va sempre tutto liscio??? Ne siamo certi?

Quanti racconti di parto sembrano storie dell'orrore? Quante donne rivendicano il proprio parto, vissuto come un'imposizione, una forzatura o a volte una violenza?
E quanti travagli e parti si complicano nel momento in cui li si forza? Con un'induzione, magari, o con l'uso dell'ossitocina per accelerare, con l'uso di posizioni innaturali (ma comode per chi assiste) o la costrizione di un monitoraggio continuo, con visite vaginali troppo frequenti e ingiustificate, episiotomie evitabili, il cambio di turno delle ostetriche e l'interruzione della continuità assistenziale, quell'orologio guardato con insistenza e il timer che avanza inesorabile verso la necessità di intervenire secondo protocollo?
Siamo certe che tutto ciò rientri nei nostri canoni di sicurezza? Siamo certe che tutto ciò ci faccia realmente sentire sicure? Oppure lo pensiamo perchè ci è stato detto che è così?
Ovvio che se non conosco l'alternativa sono portata a pensare che quello sia il meglio....

Il mio intento non vuol essere screditare il parto ospedaliero, ci sono strutture veramente valide ed accoglienti e ostetriche grandiose anche in ospedale.
Il mio intento è stimolare alla riflessione personale, onde valutare con cognizione di causa ciò che è meglio per se stesse e per la propria situazione e il proprio vissuto personale, senza lasciare che a decidere per noi sia la società, il sentire comune, il giudizio esterno, la paura di ciò che non si conosce o paure inculcate da qualcuno a cui a propria volta sono state inculcate.

Se decido di partorire in ospedale devo essere consapevole che esistono dei protocolli, delle gerarchie, delle tempistiche. Devo essere consapevole che non ho solamente diritti ma anche doveri. Che posso chiedere ma non per forza ottenere...devo essere consapevole di non essere a casa mia.

Se decido di partorire in casa devo essere consapevole che il parto è mio, che mi assumo delle responsabilità, per me e per il mio bambino, e che anche qui esistono dei protocolli a garanzia della mia sicurezza. 

Certo i numeri in Italia attualmente non sono sufficienti a dimostrare la sicurezza del parto domiciliare, ma altri paesi dove il parto in casa è una realtà più datata hanno prodotto studi attendibili e su larghi numeri a dimostrarlo. Addirittura il NICE, autorità internazionale in materia di linee guida scientificamente valide, consiglia il parto in casa alle donne considerate a basso rischio ostetrico.


Cosa si intende per "basso rischio ostetrico"?

Fondamentalmente lo strumento più funzionale che abbiamo a disposizione per garantire un parto rispettato e indisturbato tra le mura di casa IN SICUREZZA!
Il basso rischio è un concetto di SELEZIONE DINAMICA attraverso il quale le ostetriche, valutando attentamente la storia e il vissuto della futura madre e le sue condizioni di salute psicofisica, ad ogni bilancio di salute e continuamente durante il travaglio e il parto, sono in grado di riconoscere il discostarsi dalla fisiologia fin dai suoi primi accenni in modo da poter intervenire per tempo trasferendo la madre in ospedale in sicurezza evitando di trovarsi nella situazione di emergenza.

In base a questo concetto, non servono ambulanze sotto casa, sale operatorie mobili e collegamenti con gli elicotteri, come simpaticamente suggeriva qualcuno a scopi terroristici ma denotando forte ignoranza.
E' sufficiente un contatto col 118 e con l'ospedale di riferimento, da attivare quando si arriva a casa della futura mamma e chiudere a conclusione delle prime ore dopo il parto, quando le ostetriche, dopo un ultimo controllo al benessere psicofisico di mamma e bimbo, vanno a casa pronte a tornare l'indomani!
Il 118 e l'ospedale saranno semplicemente pronti ad intervenire e ad attrezzarsi per gestire un trasferimento, raramente un'emergenza.
E anche in caso di emergenza, le ostetriche che assistono a casa sono formate e regolarmente aggiornate per assistere madre e bambino in attesa del trasferimento in ospedale (situazione peraltro molto rara grazie a quel concetto di selezione dinamica di cui sopra).

Eppure c'è ancora chi crede che partorire in casa sia pericoloso, addirittura da incoscienti!

Ma quale madre metterebbe mai a repentaglio la salute del proprio bimbo?
E quale ostetrica rischierebbe la propria reputazione e professionalità giocando con la salute di una madre e un bambino?

A conclusione, vorrei invitare chiunque stia leggendo a visitare il sito dell'Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio e Casa Maternità  di cui noi 5 ostetriche della Casa Maternità Le Maree di Genova facciamo parte e seguiamo le Linee Guida a garanzia della formazione, dell'aggiornamento continuo e della professionalità con cui assistiamo a domicilio.


E invito tutte quelle mamme genovesi e liguri interessate ad approfondire l'argomento a contattarci tramite i nostri canali per incontrarci!



Profilo Facebook Casa Maternità Le Maree
Pagina Facebook COGe Le Maree
Mail coge.lemaree@gmail.com
Telefono 324.9871527



domenica 14 giugno 2015

Poi però....

"E' il gine che ha fatto nascere la nonna della sorella della zia della mia carissima amica Pina, non lo lascerei per nulla al mondo, non posso fare a meno di lui, come mi conosce lui non mi conosce nessuno, e come mi capisce! Mi fa vedere il bambino tutti i mesi con l'ecografia e mi ha giurato che sarà con me in sala parto, per questo ho scelto proprio l'ospedale dove lavora!"

Poi però quando chiamo (perchè in gravidanza è normale ed umano avere un dubbio, una domanda o anche una preoccupazione), non si ricorda chi io sia, mi chiede di richiamare quando sarà in studio con la mia cartella davanti o mi chiede di chiamare la segretaria per prendere un appuntamento.

 "Ma dottore, sono la signora Rossi, mi ha visitata in studio mercoledì scorso (è venerdì), non si ricorda? Mi ha prescritto quell'esame del sangue, quello che devo bere quella bicchierata dolce e poi aspettare nel centro prelievi e fare quei tre prelievi...mi domandavo, ma tutto quello zucchero, non è che farà male al bambino, vero?"...

Poi però quando alla visita mensile mi sparo un'ecografia ogni volta ...

"Che bello, oggi abbiamo visto il bambino, somiglia tutto a mio marito, però ha il mio naso, menomale, con tutta questa fatica almeno un po mi somiglia!"
"Sai che le evidenze scientifiche raccomandano solo due, massimo tre, ecografie in gravidanza? Sai che l'ecografia scalda e agita il feto? Sai che alcuni studi raccomandano di ridurne i tempi e la frequenza? Sai che attraverso le tue mani sul pancione potresti essere perfettamente in grado di sentire come è messo il bimbo? Dove ha la testina e dove il culetto?"
"Ma dai, non lo sapevo, il gine non mi ha mai detto queste cose!"

Poi però quando vado alla visita mensile un dito in vagina per "sentire un po' il collo" non me lo toglie nessuno...

"Mi ha fatto la visita e ha detto che il collo dell'utero è chiuso, menomale!"
"Come mai, avevi avuto delle contrazioni, delle perdite vaginali diverse dal solito?"
"No, no, sto benissimo!"
"Come mai, allora controllare il collo? Sai che le linee guida raccomandano di evitare la visita vaginale di routine in assenza di indicazioni cliniche? Sai che stimolare il collo può far contrarre l'utero? Sai che attraverso la visita vaginale si possono veicolare batteri al collo dell'utero?"
"Ah, no, non me l'ha mai detto...."

Poi però alla visita mensile ...

"Il gine ha detto che il bimbo è troppo grosso, impossibile partorirlo, mi ha fissato il cesareo, così sono sicura che sarà presente alla nascita e l'attesa non mi snerverà perchè so esattamente quando nascerà!"
"E' nato! 3050 gr!"
"Ma come, non aveva detto che sarebbe stato troppo grosso??? Sai che esiste una formula che a 38 settimane stima con molta precisione il peso del nascituro attraverso la misurazione dell'utero in relazione all'altezza della testa rispetto all'ingresso del bacino?"
"No, non lo sapevo..."

Poi però all'ultima visita...

"Non è detto che sarò presente al parto, perchè in quel periodo ho prenotato le ferie..."
"Ma dottore, io ho scelto quell'ospedale per avere lei in sala parto!"
"Ma signora, in sala parto fanno tutto le ostetriche, a che servo, io?"

Poi però....



Emanuela Rocca